La Storia del Fiesole Tennis

La nostra storia inizia un quarto di secolo fa alla fine del secondo millennio, ed il nostro "sogno" arriva a compimento agli albori di questo terzo millennio dopo un travaglio durato anni ed anni di speranze, di soddisfazioni, di impegno, di delusioni e amarezze.

Ci siamo arrivati e per noi è già motivo di orgoglio e di soddisfazione. Avremmo potuto mollare prima ma sentivamo l'esigenza di dare compimento a questo nostro disegno nell'interesse dello sport, della città e di quanti nell'impegno sportivo credono e lo vivono come attimo di aggregazione e di puro divertimento.

Ci siamo arrivati anche grazie all'interessamento dell'Amministrazione Comunale che in questi ultimi anni ha dato prova di sensibilità nei confronti dello sport in genere e nei confronti delle istanze provenienti dalle varie frange che compongono questo variegato mondo sportivo.

Il nostro viaggio è cominciato nel momento più alto del tennis Italiano, quando i Panatta, i Bertolucci, i Barazzutti vincevano sui campi di tutto il mondo le Coppe Davis e i Tornei Internazionali, siamo arrivati a conclusione del nostro circolo nel momento più basso mai toccato dal nostro Tennis. E' un segno anche questo.

Da qui bisogna ricominciare a ricostruire, da qui bisogna prendere per mano le nuove generazioni ed avviarle a questa disciplina che manca in questo momento di punti forti di riferimento. Siamo partiti con il vento contro con le forze politiche contrarie, scettiche e riluttanti perché, in quegli anni, il tennis era considerato sport di elite e l'impegno sociale era rivolto altrove.

Siamo arrivati alla metà grazie alle stesse forze politiche che si sono assunte l'onere di completare questo percorso dando che consegna alla città uno dei più bei circoli del circondario fiorentino.

Non abbiamo rimpianti per ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto disattendendo le promesse iniziali. Eravamo in grado di fare tutto ciò che promettevamo, ma gli eventi, che tutti conoscono e sono indipendenti dalla nostra volontà, hanno dilatato il tempo ed i costi impedendoci di rispettare certi impegni, che, comunque, nell'interesse più ampio dello sport, sono stati portati a compimento.

Adesso che siamo al punto zero sta alle nostre capacità sviluppare le iniziative necessarie affinchè il circolo e l'impianto ritrovino quella partecipazione sociale e attiva di qualche anno fa tornando dagli attuali 150 Soci ai 400 di una volta.

Non ci sono dubbi: il posto è sicuramente uno dei più belli del comprensorio ed è a due passi dalla città. Adesso le strutture ci sono ed i servizi sono adeguati alle esigenze degli anni 2000. Abbiamo "vissuto" per venticinque anni nelle baracche come i terremotati e nonostante questo la gente ha sempre frequentato il circolo, possiamo solo immaginare che d'ora in poi questa affezione non possa che crescere.

La sede sociale può finalmente accogliere i Soci e gli sportivi che finora erano costretti a fuggire dopo la partita senza la minima possibilità, soprattutto nei mesi invernali, di intrattenersi. Gli spogliatoi possono accogliere tranquillamente e agiatamente un gran numero di frequentatori anche gli abbondanti doppi che regolarmente i più anziani giocano tutti i sabati.

Il nostro pallino sono però i ragazzi, perché è da li che si comincia. Tutti gli anni raccogliamo un buon numero di adesioni ai corsi Sat organizzati da nostro circolo e la qualità dei nostri corsi è riconosciuta per due semplici motivi: sono meno affollati di altri e la qualità e la pazienza dei nostri istruttori è sicuramente a livelli alti.

Su questa strada continueremo coinvolgendo magari di più i genitori i quali debbono necessariamente seguire ed invogliare i propri figli a perseverare nella pratica dello sport senza limitarlo al solo periodo del corso. La struttura è sempre disponibile per loro. Insisteremo su questa strada e chissà che un giorno possiamo raccogliere veramente i frutti di questo nostro impegno. Il tennis da qui deve ripartire e poco importa se ci vorrà qualche anno per riformare i Panatta o i bertolucci, l'importante è non mollare in questo momento di difficoltà, dal nostro circolo alla federazione compresa.

I successi della nostra squadra in campo Regionale e nazionale stanno li a dimostrare quanto sia possibile fare per questo sodalizio e questo sport pur essendo in presenza di una struttura molto piccola e con mezzi limitati. L'impegno di alcuni, il sottrarre tempo al proprio tempo libero, ai propri impegni e alla propria famiglia, per dedicarsi alla crescita dei nostri ragazzi e ragazze che nel tempo hanno costituito le varie compagini, ha prodotto risultati sorprendenti. Gli adulti. Gli adulti apprezzano e spesso si ricompattano intorno a questo sodalizio nelle iniziative più golose.

Gli adulti sono anch'essi motore di questo sport, perchè il tennis è uno sport che può mettere assieme quattro individui in campo e farli sentire meno adulti. E quanto litigano gli adulti. Per una palla, per un errore, per un soffio di vento, per la doccia, per i cinque minuti, per il bello o cattivo tempo, per lo spogliatoio occupato da quelli che stendono la biancheria, per il colore delle palle, per il prezzo dell'ora, per il riscaldamento sotto i palloni, per la pioggia, per i campi impraticabili.

Se non fosse per loro, per le loro fisime, per le loro capacità di credersi chissà chi, di avere solo diritti e niente doveri, di pensare che tutti e tutto è al loro servizio anche quando chi te lo fornisce non lo fa per soldi ma per passione, per le loro capacità di partecipare solo quando è tutto fatto e poi comunque criticare, se non fosse per loro….. che…..palle… questo tennis!!!!

L' Idea

La nascita del Tennis Fiesole è una pura coincidenza di circostanze fortunate e sfortunate. L'idea del tennis a Fiesole si può meritatamente attribuire alla fantasia e alla testardaggine di Amedeo Capanni. L'idea nasce fra un cappuccino e un pacchetto di sigarette al Bar Marino di Piazza Mino nel 1974 grazie alla fantasia di uno sportivo come Amedeo e dalla sua sfortunata carriera di calciatore. In quel periodo Amedeo aveva abbandonato il calcio attivo a causa di un infortunio e intravedendo nel Tennis una opportunità a fare sport senza rischi si buttò a corpo morto sull'idea.

In quel periodo la pratica del tennis era in crescita vertiginosa e la richiesta di infrastrutture era altissima. Erano gli anni in cui ci alzavamo alle sei del mattino per andare a trovare un'ora, a Firenze, per giocare al mattino, prima del lavoro, quando gli altri le lasciavano certamente libere. Oppure giocare alla sera fra le undici e mezzanotte senza palloni anche d'inverno. L'idea era quindi formidabile per un paese come Fiesole dove il calcio e solo quello era il motore dello sport di massa. A quest'idea bastò aggiungere un elemento attivo e pronto a seguirti ovunque, come Sergio Nencioni, e il gioco è fatto. Poi seguirono i Jahier, i Ferroni, i Crescioli (renzo) i Baragli, e via via tutti gli altri.

Erano gli anni in cui l'Amministrazione Fiesolana e i partiti erano lontani anni luce dalle problematiche dello sport e del tennis in particolare erano gli anni dell'impegno sociale e della contestazione. Proporre un'idea come quella di costruire un circolo del tennis era una "bestemmia" politica. Ci vennero incontro il Gruppo Sportivo Fiesole e in particolar modo il suo presidente di allora Bruno Bartolini. Ci vennero incontro i successi in coppa Davis della squadra Italiana di Tennis. Ci venne incontro tanta buona volontà da parte di tutti. Ci venne incontro l'allora Sindaco del Comune di Fiesole Adriano Latini che convinse il Partito e la Giunta sulla bontà dell'iniziativa e così anche le resistenze più dure furono vinte (ancora qualcuno resiste) e i più scettici furono convinti (con le buone o le cattive).

Anche la formula con la quale si andava a realizzare questo impianto sportivo era assolutamente innovativa per quei tempi, in cui lo stato e le amministrazioni pensavano a tutto, e ci complicò ulteriormente la vita. Per la prima volta un Ente Pubblico ed un soggetto privato si mettevano assieme per realizzare un impianto sportivo. Il comune avrebbe messo il terreno e i privati cittadini, costituiti in associazione avrebbero costruito l'impianto autotassandosi. Tutto ciò nel 2000 è abbastanza normale, ma in quegli anni era un macigno da rimuovere dalla mente dei più prima di essere realizzato.

Il Tennis Fiesole nasce come "costola" del Gruppo Sportivo Fiesole e lo stesso Presidente del GS Fiesole il …..agosto 1975 firma la convenzione con il Comune di Fiesole. Agli inizi del 1976 vengono avviati i lavori di costruzione di due campi da tennis nell'area prospiciente il Campo Sportivo di calcio. Non erano previsti, per il momento, spogliatoi ne tantomeno la sede sociale. La folle spesa di 19 milioni per la costruzione doveva essere interamente finanziata dai Soci che attraverso la sottoscrizione di una quota sociale di 200.000 lire dovevano contribuire almeno in parte alla costruzione dell'impianto, il resto sarebbe venuto dall'autofinanziamento delle ore di gioco.

L'attivismo di Amedeo e compagni consenti al circolo di trovare in poco tempo 80 Soci, la maggior parte giocatori ma anche semplici sostenitori i quali credevano nell'iniziativa e nelle sue finalità. Il primo socio compilò la domanda di adesione nel giugno del 1975 e ricordo benissimo l'eccitazione di quella sera, quando nella sede del gruppo sportivo Fiesole avevamo allestito la raccolta delle adesioni e si presentò il primo potenziale socio, che non facesse parte di coloro che avevano avviato l'iniziativa, il Prof. Guazzone, già allora imponente con la sua folta barba brizzolata, e al quale facemmo sottoscrivere la prima adesione. Poi sottoscrivemmo noi le successive.

Fu avviata così la raccolta delle adesioni che già la prima sera raggiunse metà di quelle necessarie. In verità l'attività di proselitismo fatta da Amedeo attraverso gli appassionati, sportivi e amici al bar, portò facilmente molte sottoscrizioni.

E venne il giorno dell'inaugurazione. Erano i giorni degli internazionali di Firenze. Quale migliore occasione per tentare di portare qualche nome di spicco all'inaugurazione di quel fazzoletto di terra rossa che era il circolo del Tennis di Fiesole. Chissà come, chissà perché, un Socio ara amico di Adriano Panatta, stella di primo piano, aveva già vinto agli internazionali di Roma e al Roland Garros di Parigi. Fissammo l'inaugurazione per un sabato l'8 maggio.

Organizzammo le cose in "grande": Ricevimento nella sala comunale e benvenuto da parte del Sindaco con consegna di riconoscimento, visita all'impianto con match di contorno, saluti e discorsi di circostanza.